Facebook, 1ú marzo 2010 Mi chiamo Salvatore Siciliano e dal momento in cui leggerete questo testamento avrò una sola certezza: quella di non chiamarmi più Salvatore Siciliano. [...] Quando ti accorgi di aver vissuto la vita di altri e di aver fatto gli interessi di altri; quando capisci che la giustizia non è uguale per tutti; quando sei il prestanome dei potenti; ma, soprattutto, quando arriva il giorno della resa dei conti e quella vita te la chiedono indietro con gli interessi, è allora che ogni denaro accumulato perde di significato. Questo non è un testamento privato, redatto in presenza di un notaio e conosciuto da pochi intimi. No. Questo è il mio testamento pubblico. Ho le ore contate. Sono ancora un uomo virtuale, sotto falso nome di un nome giàfalso: Salvatore Siciliano. Un nome che ormai sento mio. Come mia è la carta dâÂÂidentità, la patente, il passaporto e tutte le fotografie in cui sorrido davvero. Ma è tutto falso. LâÂÂunica cosa vera è che mi stanno seguendo e che, sicuramente, mi troveranno. Salvatore Siciliano ha terminato il suo lavoro con una scadenza fissata dagli stessi potenti che hanno vissuto tranquilli dietro la sua ombra. Non cerco assoluzioni, pietào sconti di pena. Ho pagato un prezzo fin troppo caro e ho rischiato di diventare cieco. Ho sbagliato! Non mi spaventa la morte. Non ho mai vissuto, io. Ma, visto che mi è ancora possibile, prima di chiudere per sempre i miei occhi compio lâÂÂultimo sforzo: apro un poco i vostri. Con affetto Salvatore Siciliano http://www.salvatoresiciliano.com