Camille e il suo compagno insegnano in un importante istituto religioso. In vista di una promozione di carica – prendere il posto del reverendo nella direzione del collegio – si trovano faccia a faccia con la possibilità di sposarsi, condizione necessaria per fornire il giusto esempio cristiano. Entrambi sarebbero disposti al grande passo, ma una piccola incrinatura nella stabilità emotiva di Camille la conduce a riflettere sui suoi sentimenti e la sua vita. La causa di tutto è l’incontro con Petra, artista del circo arrivato da poco arrivato in città. Petra, rimasta affascinata da Camille, cerca di conquistarla, e Camille improvvisamente si trova faccia a faccia con un mondo completamente diverso dal suo, che la impaurisce e attrae allo stesso tempo, e che sembra risvegliare sentimenti assopiti (forse dalla Chiesa, forse da lei stessa) da sempre (“Lei è la risposta alla mia domanda”). Due diverse realtà messe a confronto, due diversi modi di vivere e d’amare: da una parte il matrimonio tradizionale e il rigore cristiano, con i suoi preconcetti secolari ma anche (inaspettatamente!) con comprensione; dall’altra l’avventurosa e imprevista vita circense, insieme ad un nuovo e travolgente sentimento. Un ottimo film per la regista di “Ho sentito le sirene cantare”, che affronta temi impegnativi non con leggerezza ma senza renderli pesanti, dove nessuna sfumatura è lasciata al caso e il tutto è sapientemente armonizzato con toccante sensibilità d’osservazione.