Parliamo del GULAGL’origine del Gulag è strettamente legata all’obiettivo di modernizzazione del paese che il gruppo dirigente staliniano si prefisse. Dopo il 1929 si sviluppò in Unione Sovietica un complesso sistema concentrazionario con il fine di reclutare, attraverso campagne di terrore sempre più perfezionate, manodopera forzata da impiegare nella colonizzazione delle regioni più remote dell’Unione ricche di materie prime. Ma il Gulag era utilizzato anche come strumento di controllo sulla società sovietica e di epurazione da eventuali avversari del regime. Tra gli anni ‘30 e il 1953, anno della morte di Stalin, furono creati circa 500 campi di lavoro; si calcola che furono circa tra i 22 e i 27 milioni le persone che, per brevi o lunghi periodi, furono vittime del sistema concentrazionario sovietico. Il Terrore staliniano colpì duramente anche le comunità straniere che vivevano in Unione Sovietica, fra cui quella italiana. Si stima che oltre 2 milioni di persone abbiamo trovato la morte nei campi, poi smantellati quasi completamente tra il ‘56 e il ‘58.
Interviene Cristina Carpinelli, membro del comitato scientifico del Cespi, autrice di libri, dossier e saggi sulla storia e la società dell’Unione Sovietica.