Non ti pagoFerdinando Quagliuolo ha ereditato la gestione di un "banco lotto" dopo la morte del padre; il suo antagonista, Mario Bertolini che ivi lavora, fa la corte alla figlia Stella, sfidando la contrarietà del genitore, ma avendo dalla sua parte la madre della ragazza e moglie di Ferdinando, Concetta. Dopo la clamorosa vincita di Bertolini che dichiara di aver ricevuto i numeri vincenti in sogno dal padre di Ferdinando, si acuiscono i contrasti fra i due fino al gesto di Ferdinando che, invidioso, si impossessa del biglietto vincente e si rifiuta di pagare la vincita. Secondo Ferdinando la vincita spetta a lui di diritto in quanto è stato suo padre ad apparire in sogno al Bertolini, a detta del protagonista per mero errore di persona. Per far valere i suoi presunti diritti, Ferdinando si rivolge all'avvocato Strumillo e al parroco Don Raffaele che non possono che dargli torto. Quando Bertolini va a casa del Quagliuolo per ritirare finalmente il biglietto viene minacciato da questi con un pistola che però era stata scaricata poco prima proprio allo scopo di evitare una possibile tragedia; nonostante questa precauzione durante la discussione parte un colpo dall'arma che miracolosamente, con un colpo di teatro, manca Bartolini; Quagliuolo impressionatissimo dalla tragedia sfiorata decide di dare il biglietto a Bartolini, maledicendolo con un pesante anatema, augurandogli sventure "fino alla settima generazione" . In seguito alle disgrazie capitate al Bertolini, Ferdinando, soddisfatto, ottiene la rinuncia ad incassare la vincita da parte del rivale, acconsentendo al matrimonio di Mario con la figlia dandole in dote proprio l'ammontare della "sua" vincita.